L’Avventura con il Drago dei Sogni

Dopo aver curato la pianta silenziosa nel Giardino dei Sussurri, Noki si sentiva pieno di energia e curiosità. I suoi amici e lui avevano imparato così tanto insieme, ma c’era ancora tanto da scoprire sull’isola. Un giorno, mentre esploravano una nuova zona, si imbattono in un sentiero misterioso coperto di fiori luminosi.

“Dove porta questo sentiero?” chiese Noki, osservando attentamente i colori vivaci.

“Si dice che conduca alla Caverna del Drago dei Sogni,” rispose un bambino con gli occhi spalancati di meraviglia. “È una leggenda che parla di un drago che custodisce i sogni di tutti gli abitanti dell’isola. Se riesci a parlarci, ti darà la possibilità di esprimere un desiderio!”

Noki sentì un fremito di eccitazione. “Andiamo! Vogliamo incontrare il drago!”

Guidati dalla luce dei fiori, il gruppo si avventurò lungo il sentiero fino a raggiungere l’ingresso di una grande caverna. Le pareti erano decorate con disegni di stelle e nuvole, e un’aria di mistero pervadeva il luogo.

“Chi ha il coraggio di entrare?” chiese uno dei bambini, un po’ intimorito.

“Lo farò io!” dichiarò Noki, con determinazione. “Voglio vedere se il drago è davvero così magico!”

Con i suoi amici che lo seguivano a distanza, Noki entrò nella caverna. All’interno, la luce era soffusa e un ronzio melodioso si diffondeva nell’aria. Ad un certo punto, vide un grande drago colorato adagiato su un cumulo di nuvole di sogni, che scintillavano come stelle.

“Benvenuto, piccolo viaggiatore,” disse il drago con voce profonda e melodiosa. “Cosa desideri?”

Noki si sentì un po’ spaventato ma anche affascinato. “Voglio… voglio imparare a esprimere i miei sogni in inglese,” disse, dopo un attimo di riflessione. “A volte, non riesco a trovare le parole giuste.”

Il drago sorrise, mostrando i suoi grandi denti scintillanti. “Molto saggio, giovane Noki. Per esprimere un sogno, devi prima capire il suo significato. Ti insegnerò alcune parole che ti aiuteranno.”

Con un battito d’ali, il drago sollevò una nube di polvere scintillante che si trasformò in parole fluttuanti: “Dream… sogno,” “Believe… credere,” “Create… creare,” “Explore… esplorare.” Ogni parola brillava di luce propria.

“Prova a usarle,” disse il drago. “Racconta il tuo sogno.”

Noki si schiarì la gola e provò: “Voglio esplorare… I want to explore the world!” Ma si sentì in imbarazzo. “E voglio credere nei miei sogni… I want to believe in my dreams!”

Il drago annuì. “Buon inizio, Noki! Ricorda, ogni parola che impari è come un mattone che costruisce il tuo sogno.”

Dopo un po’, il drago spiegò che non solo le parole erano importanti, ma anche il modo in cui le esprimevi. “La passione che metti nelle tue parole darà loro vita. Prova a dirlo di nuovo, ma questa volta metti tutto il tuo cuore!”

Noki si concentrò e ripetè: “I want to explore the world! I want to believe in my dreams!” Questa volta, la sua voce risuonava con più forza e chiarezza. I suoi amici, che lo ascoltavano dall’ingresso, applaudirono entusiasti.

“Bravo, Noki!” gridò una bambina. “Hai fatto un ottimo lavoro!”

Il drago dei sogni sorrise. “Hai fatto progressi fantastici, giovane viaggiatore. Ora vai e condividi le tue parole con il mondo.”

Con un gesto delle sue grandi ali, il drago sollevò Noki e i suoi amici in aria, facendoli volare per un breve tratto sopra l’isola. Sorrisi e risate riempirono l’aria, mentre Noki si sentiva leggero e libero.