La Torre Parlante

Dopo aver trascorso la giornata imparando nuove parole e giocando con i bambini dell’Isola delle Parole, Noki sentiva che qualcosa di magico ancora lo attendeva. Mentre il sole tramontava lentamente, colorando il cielo di arancione e rosa, uno dei bambini si avvicinò a lui con un’espressione più seria.

“Noki, hai mai sentito parlare della Torre Parlante?” chiese il bambino dai capelli ricci.

“Torre Parlante?” ripeté Noki, incuriosito.

“È un posto misterioso qui sull’isola,” spiegò la bambina bionda che aveva insegnato a Noki le parole. “Dicono che se riesci a risolvere il suo enigma, puoi imparare parole molto potenti. Parole che nessuno conosce.”

L’idea affascinò subito Noki. “Dove si trova questa torre?” chiese con un luccichio di entusiasmo negli occhi.

Il gruppo di bambini si scambiò occhiate complici, come se stessero per svelare un grande segreto. “È nascosta nella foresta, sul lato nord dell’isola. Ma fai attenzione: non tutti riescono a risolvere il suo enigma,” disse il bambino con il sacchetto di sassolini.

Noki, sempre pronto per una nuova avventura, si alzò di scatto. “Voglio andare lì! Volete venire con me?”

I bambini sorrisero e annuirono. “Certo! Ma dobbiamo sbrigarci, perché quando scende la notte, diventa ancora più difficile.”

Insieme si avventurarono verso il lato nord dell’isola, attraversando campi fioriti e piccoli ruscelli. La foresta si faceva più fitta e oscura man mano che si avvicinavano alla loro meta. Dopo un po’, tra gli alberi, Noki intravide una torre antica, coperta di edera e muschio. Era alta e imponente, con una strana luce che emanava dalla cima.

“Eccola,” sussurrò uno dei bambini. “La Torre Parlante.”

Noki si avvicinò con un po’ di timore, ma la curiosità era più forte della paura. Mentre si avvicinava alla porta della torre, la sentì parlare. Una voce profonda e avvolgente si diffuse nell’aria.

“Benvenuto, piccolo esploratore,” disse la Torre. “Se vuoi entrare e svelare i segreti delle parole potenti, dovrai rispondere al mio enigma.”

Noki deglutì e guardò i bambini. “Ce la possiamo fare,” disse la bambina bionda, stringendogli la mano. “Siamo con te.”

La Torre continuò: “Ecco il mio enigma: sono invisibile, ma posso essere sentito. Posso essere cattivo o gentile. Alcuni mi cercano, altri mi evitano. Cos’è?”

Noki rifletté per un momento. “Invisibile, ma si può sentire… cattivo o gentile…” Si voltò verso i bambini. “Cosa potrebbe essere?”

“Suono?” suggerì un bambino.

“No,” rispose Noki, scuotendo la testa. “Non è sempre cattivo o gentile.”

Pensarono ancora per un po’. All’improvviso, la bambina bionda esclamò: “È il vento! Il vento è invisibile, lo puoi sentire, e può essere gentile o forte come una tempesta!”

Noki annuì, entusiasta. “È vero! Il vento!”

Con voce ferma, Noki rispose: “La risposta è il vento!”

La Torre rimase in silenzio per un istante, poi si udì un lieve rumore, come se le porte stessero sbloccandosi. “Ben fatto, piccolo esploratore. Hai risposto correttamente. Ora entra e scopri le parole che pochi conoscono.”

La porta della torre si aprì lentamente, rivelando una scala a chiocciola che saliva verso l’alto. Noki, accompagnato dai bambini, entrò con cautela, pronto a scoprire cosa lo aspettava in cima.