Il Mistero della Baia delle Parole Perdute

Dopo la magica esperienza alla Torre Parlante, Noki e i suoi nuovi amici continuarono a esplorare l’isola, sentendosi sempre più a proprio agio. Un giorno, mentre passeggiavano lungo la costa, notarono qualcosa di strano: un vecchio cartello mezzo coperto dalla sabbia.

Sul cartello c’era scritto: “Attenzione! Baia delle Parole Perdute.”

“Che posto è questo?” chiese Noki, osservando con curiosità il cartello.

“È una leggenda che tutti conosciamo,” rispose la bambina bionda. “Dicono che chiunque perda una parola importante venga qui per cercarla. Ma nessuno sa esattamente cosa si trovi nella baia.”

Un brivido di eccitazione percorse Noki. La sua fame di avventura si riaccese immediatamente. “Andiamo a vedere! Magari ci sono altre parole importanti che posso imparare.”

Il gruppo si avviò lungo la spiaggia, guidati dal suono delle onde e dal vento che soffiava delicato. La baia si aprì davanti a loro come un luogo incantato, con scogliere imponenti che proteggevano un’insenatura nascosta. Nelle acque calme della baia, galleggiavano strane luci luminose che sembravano sussurrare qualcosa.

Noki si avvicinò all’acqua, attirato da una luce più brillante delle altre. “Che cos’è?” chiese, chinandosi per toccarla.

La luce si trasformò in una parola fluttuante, fatta di puro bagliore: “Peace… pace,” sussurrò dolcemente la parola.

Noki restò a bocca aperta. “È una parola importante! Ma chi l’ha persa?”

In quel momento, un uomo anziano con una lunga barba bianca apparve tra le ombre degli alberi vicini. Il suo viso era gentile e saggio, ma sembrava triste.

“Quella parola l’ho persa io,” disse con voce calma. “Molti anni fa. Stavo affrontando un momento difficile e ho smarrito la pace dentro di me. Da allora, vengo qui ogni giorno per cercarla.”

Noki si sentì toccato dalla storia dell’uomo. “Ma ora l’hai ritrovata!” esclamò, sorridendo.

L’uomo annuì lentamente. “Sì, grazie a te e ai tuoi amici. Ma ricorda, Noki, le parole non si perdono mai del tutto. A volte si nascondono, aspettando di essere ritrovate.”

Mentre il vecchio parlava, altre parole cominciarono a emergere dall’acqua: “Joy… gioia,” “Trust… fiducia,” “Courage… coraggio.” Ogni parola aveva una storia, una persona che l’aveva persa nel caos della vita quotidiana.

I bambini si guardarono con meraviglia, capendo che la Baia delle Parole Perdute non era solo un luogo fisico, ma anche uno spazio per riscoprire emozioni e significati dimenticati.

Noki decise di aiutare l’uomo a raccogliere tutte le parole galleggianti, restituendogli ciò che aveva smarrito. Con ogni parola che recuperavano, l’uomo sembrava più sereno, come se la luce tornasse nei suoi occhi.

Dopo aver trovato tutte le parole, il vecchio sorrise e disse: “Grazie, Noki. Ora posso tornare a vivere in pace.”

Noki si sentì soddisfatto e, mentre il sole calava, sapeva di aver imparato un’altra lezione preziosa: le parole non sono solo suoni, ma vere e proprie chiavi per il cuore.