Il corpo umano…ah no, alieno!

Un pomeriggio luminoso, mentre Noki giocava nel parco, un bambino con capelli ricci e un sorriso curioso si avvicinò a lui. “Ciao! Sei un animale molto strano!” esclamò il bambino, guardando Noki con occhi pieni di curiosità. “Qual è il tuo nome?”

“Noki!” rispose felice, “E tu?”

“Mi chiamo Marco! Posso chiederti alcune cose sul tuo aspetto?” Marco si avvicinò, scrutando attentamente Noki. “Hai delle orecchie così grandi! Orecchie… ears!” disse, indicando le grandi orecchie di Noki. “Perché sono così morbide?”

“Per ascoltare meglio! E anche perché mi piacciono i suoni della natura,” spiegò Noki, muovendo le orecchie.

Marco sorrise e continuò. “E che bel naso hai! Naso… nose!” disse, toccando il naso di Noki con delicatezza. “E i tuoi occhi… eyes! Sono così grandi e luminosi!”

Noki, un po’ imbarazzato ma felice, rispose: “Grazie! Gli occhi mi aiutano a vedere tutto ciò che mi circonda.”

“E la tua bocca… mouth?” Marco continuò, indicando la bocca di Noki. “Per cosa la usi?”

“Per mangiare e per parlare!” disse Noki, ridendo.

“E poi hai delle zampe davvero particolari!” disse Marco, guardando i piedi di Noki. “Piedi… feet! Posso toccarli?”

“Certo!” rispose Noki, e Marco si chinò per toccare i piedi di Noki. “Sono così diversi dai miei!”

Marco si alzò in piedi e guardò Noki da vicino. “Hai anche delle braccia… arms! E delle gambe… legs! E che pancia… belly!” esclamò, toccando gentilmente la pancia di Noki. “È così soffice e tonda!”

Noki rise e disse: “Grazie! È come un cuscino!” Marco rise insieme a lui, divertito. “E hai dei denti… teeth! Anche noi abbiamo i denti!” spiegò Marco. “La cosa divertente è che in inglese diciamo ‘teeth’ e non ‘tooths’ come per i piedi! È curioso, vero?”

“Curioso! Denti… teeth!” ripeté Noki, affascinato. “Perché in inglese è diverso?”

Marco si mise a pensare. “Credo che ci siano parole che cambiano al plurale in modi particolari. Ma è divertente impararle!”

“Mentre noi abbiamo le zampe, voi avete i piedi. E mentre noi abbiamo la pancia, voi avete lo stomaco,” continuò Marco, mentre Noki annuiva, sorridendo. “La diversità è bella!”

Noki si sentì felice di condividere quel momento con Marco. “Oggi abbiamo imparato così tante parole: testa… head, occhi… eyes, bocca… mouth, orecchie… ears, naso… nose, mani… hands, piedi… feet, braccia… arms, gambe… legs e pancia… belly!” esclamò, contandole con le zampe.

Marco batté le mani. “Sì! E ogni parte del corpo è speciale!”

“Giusto! E ognuno di noi è unico, anche se siamo diversi,” disse Noki, riflettendo su quanto fosse bello avere amici che imparano insieme.

“Dovremmo raccontarlo agli altri bambini!” suggerì Marco. “Impariamo tutti le parti del corpo!”

Con un grande sorriso, Noki e Marco si unirono agli altri bambini nel parco, pronti a condividere le nuove parole e a divertirsi. Mentre giocavano e ridevano, Noki capì che ogni incontro portava nuove scoperte, e non vedeva l’ora di imparare ancora di più il giorno successivo.