I 10 errori più comuni degli italiani nell’apprendere l’inglese

L’apprendimento dell’inglese per un madrelingua italiano può essere un percorso pieno di ostacoli, spesso causati dalle differenze strutturali e grammaticali tra le due lingue. Nonostante la familiarità con alcune parole derivate dal latino, esistono numerosi errori che gli italiani tendono a commettere quando si approcciano all’inglese. Questi errori non sono solo grammaticali, ma spesso coinvolgono la pronuncia, l’uso del vocabolario e l’intonazione.

In questo articolo esploreremo i 10 errori più comuni che gli italiani commettono nell’apprendimento dell’inglese e come evitarli.

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1. Uso scorretto del Present Perfect

Uno degli errori più diffusi tra gli italiani riguarda l’uso del Present Perfect, un tempo verbale che in inglese ha un uso più ampio rispetto a quanto siamo abituati in italiano. Gli italiani tendono a usare il Simple Past in contesti in cui sarebbe invece necessario il Present Perfect.

Esempio di errore:

  • Yesterday I have eaten pizza.
    La frase corretta sarebbe: Yesterday I ate pizza.
    (Con “yesterday” si usa il Simple Past, non il Present Perfect.)

Come evitarlo: Ricorda che il Present Perfect si usa per azioni che hanno una connessione con il presente, mentre il Simple Past si utilizza per azioni completate in un momento specifico del passato. Una regola pratica è questa: se nel contesto è presente un’indicazione temporale precisa (come yesterday o last week), usa il Simple Past.

2. Confusione tra “in”, “on” e “at”

Le preposizioni in inglese sono un’altra fonte di confusione per gli italiani. In particolare, “in”, “on” e “at” vengono spesso usate in modo errato perché in italiano abbiamo una singola preposizione per indicare tempo e luogo: in.

Esempio di errore:

  • I will meet you in the restaurant.
    La frase corretta sarebbe: I will meet you at the restaurant.

Come evitarlo: Ricorda queste semplici regole:

  • In si usa per luoghi generici e grandi (es. in the cityin Italy).
  • On si usa per superfici o date precise (es. on the tableon Monday).
  • At si usa per luoghi specifici (es. at the restaurantat the airport).

3. Traduzione letterale delle espressioni italiane

Uno degli errori più comuni è tradurre letteralmente le espressioni dall’italiano all’inglese. Questo può portare a frasi che suonano strane o addirittura incomprensibili per un madrelingua inglese.

Esempio di errore:

  • I am agree (tradotto dall’italiano “Sono d’accordo”).
    La frase corretta sarebbe: I agree.

Come evitarlo: Impara le espressioni inglesi nel loro contesto naturale e fai attenzione alle differenze di struttura. Alcune espressioni idiomatiche italiane non hanno una traduzione letterale diretta e richiedono una riformulazione.

4. Confusione tra “make” e “do”

Gli italiani tendono a confondere l’uso di “make” e “do”, due verbi che in italiano spesso corrispondono a un solo verbo: fare. Tuttavia, in inglese, “make” e “do” hanno funzioni diverse.

Esempio di errore:

  • I did a mistake.
    La frase corretta sarebbe: I made a mistake.

Come evitarlo:

  • Make si usa per creare o produrre qualcosa di tangibile o concettuale (es. make a cakemake a decision).
  • Do si usa per azioni generiche o attività (es. do homeworkdo the dishes).

5. Pronuncia errata delle vocali

Un’altra sfida per gli italiani riguarda la pronuncia delle vocali in inglese. In italiano abbiamo 5 vocali con suoni stabili, mentre in inglese le vocali possono avere molti suoni diversi a seconda della parola.

Esempio di errore:
Molti italiani pronunciano ship e sheep allo stesso modo, mentre in inglese ship ha un suono breve (/ɪ/) e sheep un suono lungo (/i:/).

Come evitarlo: Dedica tempo a esercizi di pronuncia e ascolto. Puoi utilizzare app o piattaforme come Forvo o Elsa Speak per migliorare la tua comprensione dei suoni vocalici in inglese.

6. Uso errato del genitivo sassone

L’uso del genitivo sassone (possessivo) è un altro aspetto dell’inglese che confonde molti italiani. In italiano, siamo abituati a esprimere il possesso con “di” (ad esempio, la macchina di Marco), mentre in inglese si utilizza il genitivo sassone con l’apostrofo.

Esempio di errore:

  • The car of Marco
    La frase corretta sarebbe: Marco’s car.

Come evitarlo: Ricorda che in inglese il possessivo si forma con ’s o con l’apostrofo per i nomi plurali (es. the students’ books per “i libri degli studenti”). Familiarizza con questa struttura e prova a usarla regolarmente per esprimere il possesso.

7. Uso eccessivo del “the”

In inglese, l’uso dell’articolo determinativo “the” è molto più ristretto rispetto all’italiano. Gli italiani tendono a usare “the” in contesti dove non è necessario, traducendo in modo troppo letterale dall’italiano.

Esempio di errore:

  • The life is beautiful
    La frase corretta sarebbe: Life is beautiful.

Come evitarlo: In inglese, “the” si usa per parlare di cose specifiche, mentre per concetti generali o astratti, l’articolo viene spesso omesso. Quando parli in generale (come in Life is short), non c’è bisogno dell’articolo.

8. Confusione tra “much” e “many”

Gli italiani spesso confondono “much” e “many”, usandoli in modo intercambiabile, ma questi due termini hanno usi specifici.

Esempio di errore:

  • I have much friends.
    La frase corretta sarebbe: I have many friends.

Come evitarlo:

  • Much si usa con i sostantivi non numerabili (es. much water).
  • Many si usa con i sostantivi numerabili (es. many books).

9. Ordine delle parole nelle domande

In italiano, l’ordine delle parole nelle domande è più flessibile rispetto all’inglese. Questo porta spesso gli italiani a sbagliare la struttura delle frasi interrogative.

Esempio di errore:

  • You are going to the party?
    La frase corretta sarebbe: Are you going to the party?

Come evitarlo: In inglese, le domande seguono una struttura fissa: verbo ausiliare (o modale) + soggetto + verbo principale (es. Do you like pizza?). È importante rispettare questo ordine per evitare fraintendimenti.

10. Pronuncia errata delle consonanti finali

In italiano, molte parole terminano con una vocale, mentre in inglese è comune trovare parole che terminano con consonanti. Gli italiani spesso omettono o pronunciano male queste consonanti finali.

Esempio di errore:
Molti italiani pronunciano “and” come /æn/, omettendo il suono finale /d/.

Come evitarlo: Esercitati a pronunciare chiaramente le consonanti finali, ascoltando madrelingua e ripetendo lentamente. La corretta pronuncia delle consonanti finali è essenziale per una buona comprensione.

Gli errori che gli italiani tendono a commettere nell’apprendimento dell’inglese derivano principalmente dalle differenze strutturali e fonetiche tra le due lingue. Tuttavia, con pratica e attenzione ai dettagli, è possibile superarli. Prendere coscienza di questi errori comuni è il primo passo verso il miglioramento. Fluentio ti consiglia di esercitarti costantemente, di fare attenzione alla pronuncia e alla grammatica e di non avere paura di fare errori: sbagliare è parte integrante del processo di apprendimento.